Damiano Messina Pittore Painter

Critica

Commento del professore Claudio  Alessandri critico d’arte

Le Magiche Visioni di Damiano Messina,

     Damiano Messina con le sue opere pittoriche si presenta al pubblico con estrema pudicizia; non cerca il consenso ad ogni costo, ma il giusto riconoscimento al suo osservare e dipingere la natura, il mondo che ci "ospita" esibendo visioni incantate di un Eden non della memoria, ma visto e goduto nella realtà di luoghi non ancora deturpati dall'invadenza deleteria di una umanità tesa alla conquista del superfluo, dell'apparente, ignorando totalmente le uniche cose per le quali la vita merita d'essere vissuta, il bello della natura, un fiore che mostra senza ritrosia lo splendore del suo inimitabile cromatismo, il mare dal colore delicato del turchese ed il cielo altrettanto attraente di un azzurro puro, lindo, non molestato da nubi, delle barche "a secco" completano questa visione di coerente armonicità.

     La pittura di Damiano risuona di reminiscenze "naif", una tendenza ritenuta erroneamente dai più, una espressione artistica elementare, poco più del frutto fantastico di un bambino.

     Nulla di più errato, la pittura "naif" oltre a godere della dignità di qualsiasi altra espressione artistica, si inquadra in un ben definito spazio che ha assistito alla nascita di veri e propri capolavori, mai dimenticare le fantastiche visioni di Ligabue.

     Damiano dipinge squarci di una poeticità commuovente, siepi verdissime punteggiate dall'invadente presenza di piccoli fiori coloratissimi e poi, il viottolo che sale verso luoghi misteriosi come misterioso è il pensiero di un'artista, impenetrabile alla comprensione dei più, eppure intimamente captato e decriptato da tutti in un misterioso fenomeno osmotico, una magia che solo l'arte concepita come espressione visiva di una ispirazione poetica può donare.

     Nei dipinti di Damiano si avvera l'incerta e trepida domanda se un sogno può essere scorto nei suoi colori tornando alla mente al risveglio, donando un messaggio di serenità e bellezza a riscattare le brutture del mondo da affrontare giorno per giorno, ora per ora, alle volte senza l'ausilio di una parola di speranza.

     Ben vengano quindi i quadri di Damiano ad allietare ed illuminare una realtà il più delle volte, cupa, foriera di un avvenire, che l'uomo, ha voluto senza un futuro di speranza.

Palermo, 29 agosto 2008 Claudio Alessandri

 

Commento di Giuseppe Filistad,    Associazione Dionysos Taormina

 

     "Mi sono imbattuto nelle opere di Damiano durante una mostra collettiva, a Taormina luogo dove esponeva per la prima volta. Dapprima ho dato uno sguardo superficiale alle sue opere, poi mi sono allontanato a guardare altri lavori di altri artisti, però mi sentivo una strana sensazione, come se mi mancasse qualcosa. Mi riavvicino alle opere di Damiano e capisco subito, in meno di un millisecondo, cos’era quella strana sensazione. Pur essendomi fisicamente staccato dalle opere il mio inconscio mi riportava sempre quelle immagini. Le opere di Damiano. Perchè ? Poi ho capito il perchè. Mi sono soffermato a "godermi" le linee pulite, i colori vividi, degli angoli di costruzioni marinare, barche spiaggiate, il mare con la sua linea d’orizzonte vivida e sincera. Le opere di Messina non sono un semplice ricopiare l’angolo paesaggistico o lo scorcio di una marina, sono vere e proprie immagini di ricordi, vibrano intensamente e ci trasportano in un angolo della nostra terra dove magari non ci siamo mai stati, ma che la maestria dell’artista fanno diventare nostri.

      Ammiro le opere di Damiano Messina, l’artista e l’uomo."

Taormina, Agosto 2009

 

Commento di Francesco Cairone    Gallerista Tuttarteonline.it Paestum - Salerno

     Nel cuore della profonda Sicilia, ad un passo dal Mare, l’amico Damiano Messina, artista di profonda sensibilità, si dedica con animata passione e raffinata bellezza a trasformare in colore le proprie emozioni realizzando opere dalle tonalità calde, che spesso aiutano a sognare. Piccoli scorci idilliaci, che ricordano paesaggi della memoria, dove il mare, le distese di campi riempiono lo sguardo fino all’orizzonte, dove c’è quasi sempre un sole alto e un cielo pulito e limpido, dove il calore brucia la terra donando al paesaggio tonalità uniche. Ed è l’amore per la sua cara e feconda terra sicula ad ispirare questo artista poliedrico, che apprezzo soprattutto per la minuzia di particolari, per la sua definizione pittorica, e per l’uso di tinte cromatiche che mi ispirano tanta dolcezza.

     Francesco Cairone

 

Commento di Don Biagio Amata ex decano del Pontificium Institutum Altioris Latinitatis fondato con motu proprio da Paolo VI

Illustre artista,  con somma sorpresa e piacere ho ammirato i suoi paesaggi trascendentali immersi nell’azzurro – Il colore del cielo e del Divino- e la ringrazio vivamente di questo suo affettuoso ricordo. Nello scorcio di paesaggio Siciliano lei opera una sintesi per nulla arruffata di elementi caratterizzanti, lei è davvero un ottimo osservatore che sa cogliere quanto è importante senza trascurare i particolari delle borchie nella porta o le linee del ferro che sostiene il lampione deformato dalle tempeste è davvero un’ esplosione armoniosa di colori vivaci e tenui, direi riposanti, sotto l’azzurro del cielo, che quasi accarezza il paesaggio. La stessa sintesi nella spiaggia con le barche nello scorcio

La ringrazio vivamente e le auguro un adeguato successo di critica e di merito.


OBB.MO D. BIAGIO AMATA SDB

Palermo 2 dicembre 2011

 

Commento di Don Biagio Amata ex decano del Pontificium Institutum Altioris Latinitatis fondato con motu proprio da Paolo VI

Caro Damiano il tuo pennello è capace di dare significanza alle piccole cose, sei quasi un miniaturista capace di trasformare in giocattoli edifici e paesaggi familiari o lontani e rendere nello stesso tempo corposi e gioiosi i piccoli oggetti che ornano campi, case e cielo. Vedo nella tua ossessione per gli archi quasi un desiderio di trascendenza per varcare dal definito verso l’azzurro infinito. Nella copresenza di tutti i colori con varie e personali sfumature c’è un equilibrio soggettivo e un appello all’oggettivo convivere in pace senza violenza e sopraffazione. Fra tante esposizioni questa tua si distingue per una continuità tematica distribuita come tessere di un mosaico in tutti i quadri. Sembra impossibile isolarli. Sono quasi in coro Francescano a tutte le creature.

 D. BIAGIO AMATA SDB

Palermo 23 dicembre 2011

 

Commento del critico d’arte Federiciano Prof.ssa RITA NICOTRA

 

Damiano Messina,

Sin da piccolo s'innamora del disegno prediligendo gli scorci di paesaggi per lo più Siciliani dove si trova quasi costantemente un riferimento al mare, suo grande amore.

Frequenta l'istituto Nautico di Palermo ed il suo lavoro è diverso dalla sua passione, ma nonostante la diversità riesce ad evolversi e perfezionarsi nella pittura.

Il suo amore per il mare, traspare nei suoi dipinti, infatti è un elemento quasi sempre presente.

Artista che predilige la pittura ad olio, la sua arte è prettamente figurativa con un tocco del tutto tendente al Naif e a tratti ricorda l' Iperrealismo, infatti le sue opere sembrano quasi delle cartoline dell'anima.

I colori sono mediterranei, vivi e solari.

Artista profondo e sensibile, fa percepire allo spettatore la sua passione e la sua raffinata visione della bellezza, la sua tecnica precisa, perfezionista nei più piccoli dettagli, trasforma il colore in propri stati d'animo e percezioni, realizzando opere dalle tonalità calde ed allo stesso tempo piene di luce e giovialità, che aiutano a sognare.

Scorci idilliaci che hanno una perfezione dei dettagli ineguali dove il mare è protagonista, dove c'è quasi sempre un sole alto e un cielo pulito e limpido, dove si riprende i vecchi scorci dei paesi, vicoli giovanili pieni di colori Siciliani con i rampicanti che brillano di colori intensi, la perfezione delle pietre delle strade, balconate fiorite che si affacciano in un mare sereno e tranquillo, paesi di pescatori con le barche in riva pronte per un nuovo giorno di pesca, dove il colore brucia nelle tonalità calde della terra donando al paesaggio esplosioni vive che fanno percepire la bellezza d'animo dell'Artista.

Critico d'arte Federiciano

Prof.ssa  RITA NICOTRA

GIARRE- CT

 

Commento critico del dott. SALVATORE GAROFALO

 

   Angolo per il caffè nelle mattine d'estate. Angolo per la lettura nei pomeriggi di primavera. Proiezione di nitidezza, prospettiva di vita, giorni di pace. Incanto ed ancora incanto nell'azzurro che si mescola in un bacio eterno tra mare e cielo. L'assenza di fuga dei colori, che infatti non sfumano, ci dicono del desiderio di una dimensione in assenza del divenire ma, solo per un attimo. Il glicine è segno del periodare dei giorni che trascorrono e della vita che con decisione si presenta.

Salvatore Garofalo.

Palermo 2013.

 

Critico d'arte e poeta Francesco Federico ( Bagheria)

 

Il lavoro pittorico di Damiano Messina: tra realismo descrittivo e naturalismo lirico.

  Il lavoro pittorico di Damiano Messina, si configura e si struttura principalmente dal disegno e dalla scelta di un cromatismo equilibrato, mai eccessivo, direi trattenuto dalla sua razionalità, ma percepito dalla sua anima sensibile. Le forme pittoriche di Messina, vivono questo dualismo, e nella fase dello “stupore” quando si trova dinanzi al sogno che è la vita, le sue forme tendono ad essere coinvolte dalle dilatazioni emozionali, come nelle opere “Riflessi” e “Foglie”, e ancora in altri lavori, vedi “Tramonto su isola” si accentua un raro surrealismo simbolico, in contrapposizione alle figurazioni dei luoghi marinari, in cui prevale la descrizione compositiva.

Il pittore palermitano,  dal realismo ulteriormente approda al “Naif” o al fiabesco, attraverso un attento lavoro mnemonico e immaginativo. In altri lavori: “Barca alla fonda, Marina, Barche al tramonto in SiciliaSpiagge con agave”, già si comprende il suo appartenere ad un Naturalismo lirico, apprezzabile non solo per la plasticità e la trasparenza espressiva delle acque: da cui si percepisce il loro movimento, ma soprattutto perché le visioni ci donano una Natura, ricreata con l’uso tonale della sua raffinata tecnica coloristica. Nell’opera: “Pagliacci 2”, il lettore attento, viene coinvolto dalla incisiva assorta espressione della figura, che attraverso la struttura segnica dei vettori direzionali, situati sapientemente sul volto, accentuano tutta la drammaticità del dettato interiore.   

 

(Nota critica di Francesco Federico. Bagheria, 20 aprile 2015)

 

Il Realismo In-cantato di Damiano Messina

 

Le opere di Damiano Messina, artista palermitano e tutto mediterraneo, non vanno semplicemente osservate ma lette nella loro complessità testuale.

Esse, si presentano cariche di sfumature cromatiche e dettagli che rinviano immediatamente alle illustrazioni delle fabule e ne sottolineano i contenuti.

Nelle storie narrate dall’artista la punteggiatura è data dai tratti accurati del disegno, e la trama si sviluppa attraverso le luci abbaglianti o soffuse dei paesaggi marini e di quelli vegetativi caratteristici della macchia mediterranea. Il racconto prende vita, accompagnato dai colori e dai contorni dettagliati delle “cose” ritratte e ci restituisce vivido e intatto l’incipit delle fiabe che ci leggevano o ci narravano da bambini: il “C’era una volta…”

Damiano, che osserva e vive il suo mondo, lo trasferisce sulla tela, scrivendo un testo che dice la bellezza e la semplicità dei luoghi, anch’essi costituiti di anime e cose semplici, dove la Vita risponde a ritmi diversi, fatti di impercettibile mobilità ma custodi dell’Anima.

L’Anima è anche quella di Damiano, che non ha rinunciato ad uno sguardo naif e ingenuo; che non ha contaminato il modo fresco e puro di osservare ciò che lo circonda ; che ha mantenuto integro il punto di vista di un Bambino, attratto da ciò che non conosce e irretito dall’essenza dell’universo.

I borghi marinari, gli angoli di paese, le viuzze, lo “zoom” su un lampione o su un portone, riattivano all’istante l’immaginazione del lettore-fruitore ed aprono il sipario su un palcoscenico fiabesco e senza tempo.

Chi di noi, non si rivede a ripercorrere quelle stradine, o ad affacciarsi da terrazzi assolati, o magari, a godere del potere magnetico di profumi inebrianti e morbidi tramonti?

Torniamo bambini noi stessi e ci ricordiamo degli affetti di provincia, che ci accoglievano con proverbi, racconti e scene quotidiane, col profumo e il sapore buono del pane appena sfornato.

Leggendo le storie figurative di Damiano come favole, ci sentiamo ancora una volta a casa con i nostri cari.

Il suo è un Realismo In-cantato perché raccoglie impressioni dagli angoli nascosti, detti in dialetto “Canti”, luoghi dove mondi minimi ma importanti si aprono.

Ma è un Realismo In-Cantato anche perché sa “Cantare” ciò che sembra essersi perso seppure, è sempre presente al cuore di chi sa ascoltare e vedere con gli occhi del Bambino, quindi genera In-Canto nel ritrarre il Vero e il Semplice del Mondo.

E questo Bambino, che accompagna Damiano quasi fosse un Angelo Custode, lo si ritrova nell’irresistibile attrazione esercitata dalla figura del clown, la cui importanza lascio alle parole dello stesso artista: 

 

“Il pagliaccio, sin da quando bambino ne vidi uno da vicino, è stata per me una figura emblematica. Per un aspetto, ero attratto dai colori vivacissimi, per un altro aspetto, mi inquietava non poco perché non riuscivo a capire il vero volto che vi era nascosto sotto. Il pagliaccio con il cappello di paglia, un po’ logoro, è il mio autoritratto. Spesso allegro e burlone ma triste e pensieroso altre volte”.

 

Lisa Bachis

Studiosa di Ermeneusi dell’Arte e Medievista  ( Taormina)

 

Il pittore in questione, dall’impronta figurativa da come si evince in questo dipinto e da qualche altro che l’autore amichevolmente mi ha mostrato privatamente è frutto di una accurata conoscenza dei materiali posti nella tavolozza e di una conoscenza approfondita del territorio siciliano come quello in questo caso della provincia di Trapani.
Damiano Messina dimostra in questa opera uno stile chiaramente indipendente, scomponendo le figure: il gabbiano, il cielo, la barca in primo piano, il mulino, le saline, secondo piani geometrici creando così una sorta di prospettiva arbitraria, uno spazio impossibile, in cui diventa normale il grande gabbiano che sorvola il mulino a vento in tutta la sua bellezza.
Con questa successione “ordinata, razionale dei piani, non sorprende che tutto si fonde in una atmosfera magica, calda, quasi intima che l’autore ha verso la propria terra di appartenenza: la Sicilia.
Il colore che Damiano Messina riproduce nella tela è il frutto a mio avviso di una sua autorevole consapevolezza di creare un effetto quasi plastico-volumetrico, dove qui la natura è rappresentata come vita, quella vita come natura e come storia.
Damiano Messina in questa sorta di naturalismo raffinato e purissimo risolve il suo dipinto in un turbinio fantastico che vede volteggiare il grande gabbiano in un mondo che sa di favola e di sogno con questa spazialità lucida, quasi biblica.

Maurizio Lucchese critico d'arte.

Palermo 09 Maggio 2020

 

tratto dal quaderno " I pensieri viventi" dello stesso autore...

Cerco le parole, per raccontare il silenzio degli ampi azzurri infiniti. tu caro Damiano, con il colore crei le stesse visioni.

(Pensiero dedicato all'artista, Damiano Messina)

Francesco Federico  Poeta, scrittore e critico d'arte  Ottobre 2019 Bagheria